In questo tempo di Avvento sentiamo risuonare nei vangeli domenicali un richiamo forte ad una vita morale seria. Credo non ci sia tempo migliore per fermarci e riflettere sulla necessità per noi cristiani di dire quanto di marcio c’è anche nella nostra Italia ma anche il bene che viene fatto e soprattutto impegnarci con le tantissime persone e istituzioni e associazioni per bene per dare un volto di speranza alla società in cui viviamo. I vescovi italiani ci indicano la strada della “vita buona del Vangelo” per raggiungere un vivere comune sereno e solidale, senza conflitti e rispettoso delle differenze. Essere brava gente, gente che fa il suo dovere con onestà, che ama il suo lavoro e non cerca di far soldi in modi che non sono dignitosi per la persona perché disonesti. Persone che si sforzano di vivere il Vangelo anche quando costa e si è soli, anche quando c’è da perdonare , da aiutare, da vivere il tempo come dono per chi ha più bisogno. Essere brava gente però vale per tutti, anche per quelli che si sono abituati sempre a chiedere e non danno mai, a coloro che piangono sempre di aver bisogno e non si muovono a nessun impegno e non dimostrano nessuna forma di disponibilità ad aiutare a loro volta. Essere brava gente che educa alla legalità e alla giustizia perché per prima la viviamo noi sulla nostra pelle, anche se tante volte ci sentiamo “fregati” dai furbi. Ma la coscienza non ha prezzo quando alla sera possiamo riposare con onestà e avendo fatto del bene. Essere brava gente perché così ci hanno insegnato ed è motivo di gioia grande , essere “buona gente” che non si chiude in se stessa, che non ha paura dell’altro, ma accoglie tutti chiedendo loro però di essere rispettati. C’è bisogno di questa gente e ce n’è tanta anche qui da noi, non fa rumore, né va sui giornali, ma davvero questi rendono grande la nostra Città e la nostra Chiesa. Quanta gente buona che si prende cura del familiare malato, del vicino di casa, dei vari servizi e ministeri in parrocchia e nel civile e sociale. Dobbiamo” educare le nuove generazioni a questa vita buona, a questo pensare agli altri, non solo a se stessi”, a rendere meglio il mondo di come l’abbiamo trovato, questo è il nostro compito, questo si attende il mondo da noi. E con la grazia di Gesù ed il suo insegnamento possiamo farcela, non tiriamoci indietro, c’è davvero posto per tutti e saremo giudicati , alla fine , su quanto bene avremo fatto all’altro. Gesù che accogliamo a Natale ci ricorda che la storia va presa sul serio e va amata come luogo della manifestazione dell’amore di Dio. Davvero venga il Signore nella nostra vita che vogliamo vivere “buona”.
Don Antonio